Mano 1

Contratto: 6picche

nord
spades:
AK96

hearts:
-

diamonds:
AQ9542

clubs:
KQ7
east
spades:
10

hearts:
J8432

diamonds
KJ103

clubs:
986
sud
spades:
QJ43

hearts:
AQ765

diamonds:
7

clubs:
A53
West
spades:
8752

hearts:
K109

diamonds:
86

clubs:
J1042
La dichiarazione
SudWestNordEast
1cuoriPasso2quadriPasso
2cuoriPasso>2picchePasso
3picchePasso4fioriPasso
4quadriPasso4SAPasso
5cuoriPasso6picchePasso

Sicurezza o surleveè? Fa lo stesso!
Attacco:2cuori

Non era del tutto sbagliato tentare il grande slam che, con le picche e le quadri favorevolmente ripartite, viene facilmente mantenuto. Sta di fatto che Nord ha deciso per un prudente 6 picche, ma si deve ricordare, ora, che sta disputando un torneo Mitchell; il che significa che rinunciare alla 13a presa potrebbe procurargli un fastidioso “zero”. Certo che volerla fare a tutti i costi, compromettendo anche il mantenimento del piccolo slam, non è certo saggio. In questi casi vi consiglio di valutare quante coppie, secondo voi, nella sala chiameranno il grande slam, e quante il piccolo. In questa mano, nonostante la bellezza delle carte, il punteggio complessivo è di 31 punti e la Blackwood rivelerà la mancanza di 2 Re. Per questi motivi è ragionevole supporre che la maggioranza delle coppie si limiterà al piccolo slam. Allora bisogna cercare di fare la surlevee! Se stabilissimo, viceversa, che a non chiamare il grande slam siamo stati solo noi, allora bisogna mantenere il piccolo slam con un gioco di estrema sicurezza, sperando ardentemente che le carte avversarie siano mal ripartite, così da impedire il 7 e rendere delicato anche il 6. Leggere tanti 7P-1 e qualche 6P-1 sarà molto confortante per il nostro spirito e per la nostra classifica, se avremo portato a casa le nostre 12 prese.

Il primo gravissimo errore da evitare è tentare la Qcuori sull’attacco di Est: non abbiamo nessuna perdente da scartare sulle cuori, ed è praticamente impossibile che Est abbia attaccato sotto Re contro uno slam delicato, sapendo della lunga a cuori del morto. La mano che dobbiamo affrancare è la nostra, lavorando sulle quadri. Se la Qcuori verrà coperta dal Re, dovremo sprecare una importantissima picche della mano, restando con sole 3 atout, e rischiando il “fuori gioco” della mano. E sarebbe a dir poco ridicolo scartare su A e Q di cuori la quinta e la sesta quadri, destinate a diventare franche. Preso, quindi, l’attacco con l’Acuori, iniziamo subito il lavoro di sondaggio delle quadri, per un loro possibile rapido affrancamento, senza, naturalmente,battere neanche un giro di atout. Non è certo il caso di tentare l’impasse al Re, visto che questo comprometterebbe subito le nostre chance di fare 13 prese, per poi scoprire che il Re sarebbe naturalmente caduto al secondo od al terzo giro. Dopo aver tagliato il secondo giro di quadri con il 3picche, rientriamo comodamente con la Qfiori e giochiamo un terzo e decisivo giro di quadri. Quando Est risponde con il J, siamo pervenuti al momento cruciale della mano. Se i resti del colore fossero 3-3, potremmo tagliare ancora di piccola; ma la ripartizione più probabile è la 4-2, ed, ancora una volta, non vogliamo compromettere tutti i nostri progetti, correndo un rischio poco consigliabile. Tagliamo, allora, di Jpicche e constatiamo di aver fatto bene, perché Ovest non risponde, il che significa che avrebbe sicuramente surtagliato il 4picche. Ora, le possibilità di fare 13 prese sono fortemente diminuite, ma non scomparse del tutto: basterebbe, infatti, avere la fortuna di trovare il 10picche secondo; e vediamo perché. Rientriamo con il Kfiori e tagliamo il quarto giro di quadri con la Qpicche, affrancando la nostra Qquadri. Essendo terminato il lungo lavoro di affrancamento, è giunto il momento di battere le atout. E’ il caso di far notare che, se le picche sono 3-2 con il 10 terzo, dopo aver battuto Asso e Re ed isolato l’antipatico 10, possiamo anche abbassare le carte, reclamando tutte le prese tranne una (il 10picche). Se invece il 10picche cade secondo, possiamo scuotere anche il terzo giro di 9 e reclamare le nostre tanto sudate 13 prese. Nella realtà della mano le picche erano 4-1, il che, di per sé, comprometterebbe il grande slam e metterebbe in difficoltà anche il piccolo, se abbiamo giocato per la surlevee. Ma, per fortuna, il 10 è secco. Così possiamo scuotere ugualmente il 9, isolare l’8 quarto e reclamare lo stesso le 12 prese promesse. Se la mano ci fosse capitata in un incontro a squadre, invece che in un torneo a coppie, il problema della surlevee non ci sarebbe stato, ed avremmo potuto dedicare tutte le nostre attenzioni al conseguimento delle 12 prese promesse, nel modo più sicuro possibile. Qual’è? Semplicissimo: un gioco a tagli incrociati. Ricordatevi però che, con questa linea di gioco, occorre assolutamente incassare in anticipo le prese di testa laterali, prima di iniziare l’incrocio di tutti quei tagli che ci porteranno al conseguimento delle prese necessarie. Bisogna incassarle prima perché, a fine mano, gli avversari saranno in possesso di tutte le loro atout (visto che non abbiamo nessuna intenzione di batterle), ed avranno spesso esaurito le carte in qualche colore laterale. Il che significa che potranno tagliare un nostro Asso o Re che ci siamo dimenticati di incassare prima. Contiamo le prese disponibili: 3 teste di fiori + 2 Assi rossi + 2 facili tagli in mano a cuori con il 9 ed il 6 + 3 tagli di quadri al morto (di cui solo il primo con piccola atout ed i 2 successivi con Q e J invincibili + A e K di picche residui nella mano. Il totale fa proprio 12. Badate bene che, con questo tipo di piano di gioco, potremo addirittura prenderci lo sfizio di tentare la Qcuori sull’attacco, anche se poco convinti. Tanto, in caso di fallimento, quello, altro non sarà che il primo dei nostri tagli di cuori in mano. Che cosa può inceppare questo meccanismo? Una sfortunata ripartizione 5-2 delle fiori (31%), che consentirebbe ad un avversario di tagliare e giocare atout; ma attenzione perché in questo caso lo slam non è ancora del tutto perso (si potrebbe infatti ricorrere all’impasse a quadri, per esempio). Avete visto quanta diversità fra la strategia nei tornei a squadre e quella nei tornei a coppie?
Incredibile: nonostante il Bridge Club Milano sia un circolo particolarmente accreditato, più di 15 dichiaranti su 20 sono andati down a 6 picche (non a 7); compresa la gentile signora al mio tavolo, che ha preso il surtaglio di 5 al terzo giro di quadri, beccandosi l’ottimo rinvio in atout della mia compagna.

Monza 20 Settembre 2002