Tutta colpa degli onori - I parte
Attacco:K
Quel giorno, a Villasanta, questa manche fu giocata a quasi tutti i tavoli, ed
incredibilmente fallita da tutti i dichiaranti coinvolti nell’impegno. Eppure,
come vedremo, non solo essa può essere mantenuta in vari modi, ma, gli
errori di gioco dei vari Nord, furono probabilmente indotti dalla fastidiosa
presenza di alcuni interessanti onori (J, nonché K e Q di ) che, invece
di dare manforte, hanno fatto da “specchietto per le allodole”, invitando (come
le sirene) ad inseguire “chimere” ingannatrici, invece di scegliere l’unica retta
via.
Le discussioni di fine torneo erano incentrate sulla eventuale necessità od
obbligo di indovinare la posizione della Q; oppure sulla possibilità di forzare l’A al taglio (idea sicuramente più ragionevole della prima). Cominciamo con
l’osservare che, alla luce della licita sentita, Est potrebbe decidere di
attaccare con il 10 secco. Questo perché egli è in possesso di tante belle quadri, sa che il dichiarante ne possiede almeno 5, ed è, quindi, in grado di immaginare un possibile tentativo di costui di giocare a tagli incrociati. Il motivo per il quale i vari Est hanno desistito da questa ragionevole e tecnica decisione è probabilmente determinato dal fatto che su tutti i “sacri testi” sta
scritto: “mai attaccare di singolo d’atout”.
Ci sono situazioni nelle quali alcune
sagge regole andrebbero mandate a “quel paese”; ma il divertente è che, in
questa mano, come vedremo, quello che dovrebbe essere l’attacco tecnico,
finisce con il ritorcersi a favore del dichiarante, il quale, pur dovendo giocare
a tagli incrociati, è confortato dalla cattura del 10, visto che, al morto,
possiede solo il 9. Quando non ci sarà più il 10, in giro a dar fastidio, nel gioco a tagli, Nord saprà che il suo 9 potrà essere surtagliato solo dall’Asso.
Poiché buttarsi subito all’impasse alla Q non è simpatico per nessuno, (ed un eventuale errore potrebbe compromettere definitivamente la mano), proviamo a dar credito alla seconda delle 2 ipotesi prospettate poco sopra:
l’espasse di taglio all’A. Dopo aver preso l’attacco con l’A, entriamo in
mano con un taglietto a fiori, che, in una logica a tagli incrociati, non disturba
affatto. Intavoliamo il K che, nella mano reale, viene sicuramente coperto dall’Asso di Est e tagliato dal 3 del morto, con nostra grande soddisfazione.
Ora, le nostre prospettive di mantenere il contratto, sempre grazie ad un
gioco a tagli incrociati, sono notevolmente aumentate: possiamo infatti
contare su 4 prese di testa (A, Q, A e K di ) + 4 tagli di fiori in mano (di cui uno già realizzato con il 6 e 3 da farsi con KQJ, uno dei quali potrebbe essere surtagliato solo nella sfortunata ipotesi che Est sia terzo a fiori e possieda l’A) + 2 tagli (almeno) di quadri al morto (dei quali uno già effettuato sull’A e l’altro facilmente conseguibile al terzo giro, tenendo presente che, se Ovest possiede almeno 4 quadri, sarà facile eseguire anche
un terzo taglio). Insomma, dopo aver catturato l’A e promosso a vincente la nostra Q, proseguendo a tagli incrociati bisognerà proprio incappare in una giornata “nera” per non mettere assieme le 10 levee promesse.
Ad avvalorare ulteriormente questa linea di gioco (espasse all’A) interviene la considerazione che, se Est non coprisse il nostro K, noi non saremmo
neanche tanto dispiaciuti dal lasciarlo girare e vederlo cadere nelle fauci
dell’A di Ovest. Su di esso, infatti, avremo provveduto a scartare il 6, ed
abbiamo già programmato di scartare poi, sulla Q franca, anche il 9. Tutto
ciò rappresenta, comunque, un buon vantaggio collaterale, in quanto ci
preserva dal pagare la Q, ovunque essa sia, e ci offre la possibilità, ove fosse necessario, di conseguire uno dei nostri “benedetti” tagli incrociati proprio tagliano al morto il terzo giro di cuori.
Viceversa, come constateremo poi dal diagramma completo delle carte,
come erano nella loro reale posizione di quel giorno, l’idea di tentare subito la
cattura della Q non è particolarmente azzeccata. Dovendolo fare, infatti, viene ragionevole e naturale, per comodità di collegamenti, provarci subito con cuori verso il J della mano. La Q, purtroppo, è in Est. Costui prende e,
presumibilmente, giocherà 10 per l’A del compagno, che gli darà credito rinviando in atout. Ora, Deep Finesse (ma solo lui) sarebbe ancora capace di mantenere il contratto, ma solo perché gioca a carte viste, pulisce Est e lo mette clamorosamente in presa per farsi portare la levee di J. Un giocatore
“umano”, come lo siamo noi, finirà, invece, con l’andare inesorabilmente
down.